La lettera aperta contro l’uso irresponsabile dell’AI in musica

Billie Eilish e altri artisti si oppongono all’uso dell’intelligenza artificiale nella produzione musicale. Questa posizione è espressa attraverso una lettera aperta organizzata dall’Artist Rights Alliance, firmata da oltre 200 musicisti, tra cui artisti come Pearl Jam, Nicki Minaj e Katy Perry, nonché gli eredi di Bob Marley e Frank Sinatra.

La lettera mette in evidenza il potenziale dell’AI per avanzare la creatività umana quando viene utilizzata responsabilmente, ma condanna l’impiego irresponsabile dell’AI che mira a sostituire il lavoro degli artisti umani e a diluire i fondi per i diritti d’autore. Gli artisti esprimono preoccupazione per il fatto che tali pratiche potrebbero portare a un impatto catastrofico sui musicisti, artisti e autori di canzoni che stanno già lottando per sopravvivere nell’era della streaming.

Gli artisti chiedono alle aziende tecnologiche, agli sviluppatori di AI e ai servizi di musica digitale di impegnarsi a non sviluppare o impiegare tecnologia di generazione musicale AI che minaccia l’artistica o denie la compensazione equa per il loro lavoro. La lettera chiama a fermare l’uso “predatorio” dell’AI che potrebbe rubare le voci e le somiglianze professionali degli artisti, violare i diritti creativi e distruggere l’ecosistema musicale.

Questo movimento tra gli artisti risponde al crescente sviluppo di strumenti AI che possono generare musica e imitare lo stile di esistenti artisti, alzando questioni complessissime di copyright e etica. La controversia è stata ulteriormente alimentata da casi come la canzone AI-generata “Heart on My Sleeve”, che ha fatto uso di imitazioni di voci di Drake e The Weeknd senza il loro consenso, dando luogo a una discussione più ampia sull’impatto dell’AI nel processo creativo e sulla protezione dei diritti degli artisti.

La lettera rappresenta un momento significativo nell’industria musicale, che affronta la rapida evoluzione della tecnologia AI e il suo potenziale impatto sulla creatività umana e il benessere di coloro che contribuiscono alla cultura.

Quali sono le possibili soluzioni per le preoccupazioni degli artisti riguardo all’intelligenza artificiale nella musica?

Le preoccupazioni degli artisti riguardo all’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) nella musica si basano principalmente sul fatto che la creazione di musica artificiale potrebbe minare il valore della creatività umana, diluire i fondi per i diritti d’autore e, in ultima analisi, minare l’intero settore musicale.

Esistono diverse soluzioni che potrebbero aiutare a mitigare queste preoccupazioni:

  1. Protezione del diritto d’autore: Una possibile soluzione è che le canzoni generate dall’IA siano protette dal diritto d’autore, come si fa per le composizioni umane. Questo potrebbe aiutare a preservare il valore della creatività umana e a garantire che i fondi per i diritti d’autore rimangano intatti.
  2. Stabilire linee guida o standard: Un’altra possibile soluzione è che vengano stabilite linee guida o standard per l’utilizzo della IA nella musica. Ad esempio, potrebbero essere definite regole sulla composizione di musica originale e sulla generazione di nuovi brani basati su schemi e strutture trovate nelle composizioni esistenti.
  3. Utilizzo come strumento di supporto: L’IA potrebbe essere utilizzata come strumento di supporto per gli artisti umani, invece di essere considerata un sostituto. Ad esempio, l’IA potrebbe essere usata per generare tracce a partire da un campione vocale, traducendolo in più lingue o per creare effetti vocali personalizzati per cantanti.
  4. Collaborazione tra tecnologia e creatività: Un approccio equilibrato potrebbe essere quello di vedere l’IA non come sostituto, ma come complemento all’ingegno umano. Questo potrebbe consentire di amplificare le capacità umane e di aprire nuovi orizzonti creativi.
  5. Dialogo aperto e costruttivo: Un dialogo aperto e costruttivo tra artisti, produttori e legislatori potrebbe essere fondamentale per garantire un equilibrio tra innovazione e tutela. Questo potrebbe portare a regolamentazioni che consentano di sfruttare l’avanzata dell’IA in modo responsabile e equo.
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